Ode a Eros.
Qual sia la dimensione naturale dell’erotismo pittorico di Tommasi non è cosa facile da capirsi. C’è il richiamo pop che trasuda dalle opere meno recenti, dai toni acidi e dai tratti decisi, e quello più giocoso e attuale in cui l’eterna seduzione dei corpi viene stemperata dalla presenza lieve, quasi intimista, di cuccioli di gatto. Stoffe e pizzi arricchiscono talvolta le figure, giocando sulla perpetua alternanza fra realtà e finzione nella rappresentazione artistica: ma che si tratti di una tridimensionalità effettiva o d'una serie di sapienti pennellate, le opere di questo filone si uniscono nell’esaltazione della carnalità, che trasuda d’eros pagano (o forse - ammettiamolo! - intrinsecamente umano) e al tempo stesso di passione giocosa. Ogni dettaglio che sembra nascondere, in effetti, esalta la seduzione, vela e svela al contempo, nell’eterno rituale della sensualità che pare negarsi al desiderio per portare all’estasi.
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celeste,


































