ARBOR VITIORUM

Ho concepito quest’opera da un sogno e,come tale,non potevo far altro che celebrarla.
Ho scelto l’albero per la sua forza espressiva e formale:la sua morfologia contempla in se forti radici,corposità,energie contrastanti.
Come un albero di corpi,questo rappresenta SETTE PECCATI che,radicati da sempre nell’intimo cuore della natura umana,trovano contemporaneità e forza,nelle azioni quotidiane di ogni individuo che,nella duplice accezione di negazione/accettazione di essi,li rivestono come una seconda pelle.
“Il peccato” per definizione,nasce dalle convinzioni sbagliate che l’uomo considera e accetta come giuste.È così partendo da Aristotele,che li definisce gli abiti del male(al pari delle virtù),i vizi derivano dalla ripetizione di azioni,che formano nell’uomo che le compie,una sorta di abito che lo inclina in una certa direzione,come sottile corteccia.Posti dinanzi a questo albero, ciò che è apparentemente impossibile(aerea pesantezza,leggerezza monumentale,calma dinamica) è invece la sua natura!Dalla tensione architettonica del tutto, si sprigiona la sua linfa.
La scelta della tecnica dell’affresco si compiace nel primordiale contesto