Biografia

Massimo Agostini, nasce a Parma nel 1965. Completamente autodidatta, inizia a dipingere nel 2002 quasi per caso, recuperando dei colori e una tavola di legno in una discarica. La sua ricerca pittorica fonda le basi intuitive nell’arte materica, subendo influssi inconsci dagli anni terminali del dadaismo, sfociati nei primi esempi di pop-art, da Burri (in particolare il periodo dei sacchi, dei colori industriali e delle combustioni plastiche), da Vedova e, in generale, dall’arte informale e astratta. Ha partecipato a numerosissime collettive in Italia, oltre ad aver esposto in “personali” organizzate da Enti Locali e galleristi in luoghi “inusuali” di grande interesse storico e architettonico.

Approcciare alle modalità espressive di Massimo Agostini ha il significato di un viaggio nel mondo delle emozioni, dove il senso delle cose abbandonate, rifiutate, inutilizzate si trasforma in un flusso di sensazioni visive, tattili, in grado di condurre lo stupito osservatore in una reverie mai sopita, solo rimossa dagli strati inutili della civiltà dei consumi.