Biografia

Sono nato nel ’75 in un piccolo villaggio sulle Alpi italiane.
Sin da giovane sentivo dentro di me la voglia e un bisogno di raccontare. Non è facile da esprimere, ma credo che la fotografia rappresenti la mia maniera di parlare. La macchina fotografica ha cominciato a camminare al mio fianco verso il mio lungo percorso di scoperta, dall’età di 30 anni e la fotografía Street è sicuramente l’apice che ho raggiunto dopo questo lungo percorso. Nonostante la mia grande ammirazione per la vita e il lavoro di molti artisti come Sebastiao Salgado, Feyzullah Tunç, Jean Gaumy e Brent Stirton, non mi piace dire che mi sento ispirato dalle loro opere.
Sicuramente, l’essere cresciuto da solo, senza l’influenza di scuole, corsi e lezioni, ha rallentato il processo di conoscenza tecnica, ma sono contento di aver appreso un mio personale modo di vedere e di essere stato formato e plasmato dall’ambiente e le persone che mi hanno costantemente circondato nei miei viaggi. Quello che cerco di fare attraverso il mio linguaggio è catturare il senso di quello che respiro e che tocco con mano. Non solo nell’apparenza ma anche, e soprattutto, nella sua essenza cercando di esprimerne sfumature e sottigliezze racchiuse in un solo fotogramma. Credo che questo faccia parte della mia personalità e il mio lavoro esprime appieno quello che sono, la mia storia, la mia anima.
Nei miei lunghi viaggi ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie da cui ho assorbito un qualcosa: felicità, idee, emozioni, passioni, sorrisi e a volte, anche, rabbia, tristezza e vergogna che son stati come pugni così pesanti sullo stomaco da togliermi il fiato. Riprodurre tutti questi differenti stati d’animo in immagini significa evocare un’emozione in qualcun altro. Fermare le persone e farle riflettere. La fotografia è un fantastico mezzo di narrazione. Basta chiederti quale storia vuoi raccontare, e lei può portarti lì.