Biografia

L’OSSESSIONE IN GOLA
Ci sono tanti modi di gridare la rabbia, la disperazione, il disagio. Donatella Francati ne ha uno proprio che parte dalla testa, dal fondo della gola, dietro e davanti la macchina fotografica e si incarna nel suo corpo teso con ogni muscolo e nello sguardo fiero, inquietante, supplichevole e disarmante e infine sul muro dove sceglie di esporre. Ci sono tanti modi di darti un pugno nello stomaco, di scuoterti dal torpore dei soliti pensieri, di denunciare ipocrisie, violenze e convenzioni, addirittura di nausearti e, ancora peggio, di farti nauseare anche del tuo stesso pensiero. Donatella Francati ne ha uno tutto proprio, ha sviluppato un linguaggio col quale urla e partorisce straziata, soffrendo l’indicibile, lampi di denuncia che sono anche una terapia personale per la sopravvivenza. Ossessionata dal messaggio, dal significante, e quindi da se stessa, la protagonista delle fotografie incarna e urla una rivoluzione sociale urgente e necessaria anche oggi fin negli aspetti più viscerali. La verdura che le blocca la gola, il pasto di banconote che ingoia con avidità, sono istanti diversi di un unico soffocamento che Donatella Francati teme e denuncia, ma allo stesso tempo ricerca con decisione e spasmi continui, in una tensione sadomasochistica che lo scatto coglie e restituisce intatta e potente.

Camillo Savone