Uno sbiancato Calimero nello spot Ava...!!!
Nei primi dieci anni di vita gli abbonamenti crescono costantemente: dai 24.000 del '54 a oltre 6 milioni nel 1965. In ogni casa e ritrovo pubblico si raccoglie tutto il vicinato per vedere la Tv.
La televisione, come Servizio Pubblico, viene pensata non solo come occasione di intrattenimento ma anche come strumento di educazione e informazione: si pensa che il mezzo televisivo possa aiutare a combattere il diffuso analfabetismo. In tal senso contribuisce a creare una lingua nazionale molto più di quanto sia stata in grado di fare la scuola.
Inizialmente i programmi durano quasi quattro ore, la pubblicità non esiste. Le trasmissioni iniziano alle 17.30 con La Tv dei ragazzi, s'interrompono per riprendere con il telegiornale alle 20.45 e durano sino alle 23.00.
Nel 1957 una prima svolta: viene introdotta la pubblicità con Carosello, programma simbolo nel quale lo spettacolo prevale sullo spot. Dopo Carosello i bambini e i ragazzi vanno a letto.
La Tv è resa presto popolare dall'intrattenimento, ma l'informazione rimane la vetta d'eccellenza della Rai: oltre il 70% dei telespettatori segue il telegiornale. Gli sport più amati sono il ciclismo e il calcio, puntualmente illustrati da Rai.
Sul finire del decennio si affermano i sistemi di registrazione. La Tv non è più ancorata alla diretta ma può registrare, conservare e riproporre.
Nel 1962 vede la luce anche il secondo canale televisivo, per la prima volta la Tv italiana si collega via satellite con l'America e pochi mesi dopo iniziano le prime sperimentazioni per le trasmissioni a colori che avranno un avvio ufficiale solo nella seconda metà degli anni '70. Sempre nella seconda metà degli anni '70 esordiscono anche le trasmissioni regionali e il giornalista conduttore sostituisce il lettore del telegiornale.
Nel 1979 viene inaugurata la Terze rete Tv a diffusione sia nazionale che regionale e le prime reti locali commerciali fanno la loro comparsa nel panorama televisivo italiano.
Gli anni '80 vedono l'avvio sperimentale del Televideo, della sottotitolazione per i non udenti e della rilevazione degli ascolti dall'Auditel. Sono anche gli anni in cui fanno il loro ingresso sul mercato le emittenti commerciali nazionali.
A febbraio del '96 la Rai fa il suo ingresso ufficiale nella rete inaugurando il sito www.rai.it e a fine '97 lancia i primi tre canali tematici digitali via satellite, la cui sperimentazione era stata avviata all'inizio del '90.
A fine 2003 il CdA della Rai approva la costituzione dell'Associazione italiana per lo sviluppo del digitale terrestre e a gennaio 2004 la Rai lancia la sua prima offerta sulla nuova piattaforma dando il via a una nuova era per lo sviluppo del mercato televisivo italiano.
A partire dal 31 luglio 2009, Tivù Srl - società costituita insieme a Mediaset e Telecom Italia Media in data 24 settembre 2008 - lancia la piattaforma satellitare gratuita Tivù Sat che replica l’offerta televisiva gratuita in digitale terrestre.
Alla nascita della televisione italiana, la RAI monetizzava i suoi proventi unicamente dal canone, gli abbonati però erano un numero ancora esiguo. Già da tempo aleggiava l’idea di creare un contenitore pubblicitario, proprio perché le aziende italiane vedevano nel palinsesto televisivo un importante canale da sfruttare per promuovere i loro prodotti.
Non si voleva proporre agli inserzionisti la classica lettura di annunci pubblicitari come avveniva in radio, ma qualcosa di innovativo, emozionante, non invasivo, attraverso l’intrattenimento e lo spettacolo. Nacque così l’idea di Carosello: scenette comiche e divertenti per catturare l’attenzione del target e convogliarla alla presentazione del prodotto alla fine dello sketch.
Il progetto pilota, una sorta di protocarosello, vide diversi siparietti realizzati a Torino, Milano e Roma. Il più famoso è “La pianola magica” del 1955, un cortometraggio di 25 minuti, in cui un giovane Paolo Ferrari suona con una pianola degli intermezzi per alcune scenette interpretate da attori quali Mario Carotenuto, Alberto Bonucci, Marisa Allasio, Maria Grazia Francia, Alberto Sorrentino, Umberto Melnati che pubblicizzano prodotti di fantasia. È, di fatto, ciò che sarebbe stato il Carosello due anni dopo.













Commenti 1
Un grosso abbraccio.
Inserisci commento