cinquantasei
"Questo lavoro si intitola "56" - appunto - 56 dita scolpite su gessetti bianchi. In Cina 56 è un numero carico di significato, tante sono infatti le nazionalità presenti nel grande Paese. Ma Cherry ricorda che proprio 56 erano i componenti della sua classe della scuola primaria a Shenzhen, un ex villaggio di pescatori diventato una città-pilota- già individuata nel '79 come Zona Economica Speciale- in via di impetuoso sviluppo e che per questo dalla seconda metà degli anni Novanta stava diventando sempre più affollata.
Le 56 dita, puntate come i grattacieli di Shenzhen verso un cielo che si immagina infinito, sono 56 diverse personalità, pensieri, mestieri, possibilità, destini. Il gessetto bianco rimanda ad una traccia indelebile nella memoria: gli anni della scuola, della trasmissione del sapere dagli insegnanti agli studenti, quando il gessetto si trasformava in numeri e parole sulla lavagna. Le 56 dita sono raccolte in una scatola per gessetti.
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