Senza titolo n. 17
A partire da una visione critica postmodernista Magnano, fondendo il lirismo cromatico di Guccione e la lezione della Pop Art, raggiunge attraverso la raffigurazione di un evento, di un particolare angolo urbano o di un personaggio noto, una mappatura veritiera dell’animo umano. Attraverso la concentrazione narrativa del dettaglio e con l’impatto pregnante di colori duri e forti, penetranti e concreti, il messaggio si acuisce e ci colpisce: i piani strutturali dell’opera si serializzano e il ritratto assurge ad icona, immagine emblematica, sintesi essenziale di un significato ultimo e primo, quale è quello della vita umana che, se si manifesta diversa nella realtà fenomenologica, nel bene o nel male e sotto l’odierna azione mediatica viene riprodotta fino alla santificazione o alla eroizzazione.






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