L'uomo solo
Ad Atene comprai un biglietto di andata e ritorno per Zurigo. Arrivai nel primo pomeriggio. Non avendo il suo indirizzo, mi toccò aspettare fino a sera. Che tormento per una persona impa-ziente come me!
Verso le sette andai alla stazione ed entrai nel solito ristorante. Mi sedetti allo stesso tavolo, aspettando...Lorenzo c’era, mi versò anche del vino, ma fece finta di non conoscermi. Quando tornò per il secondo bicchiere, chiesi: “Che hai? Perché mi snobbi? Sono tornato solo per te!”. Versando, mi sussurrò: “Non guardarmi così, ci osservano! Tu mi hai lasciato e adesso sono con un altro!”.
Pagai e uscii disgustato di me stesso.
Come avevo potuto vivere per tutto quel tempo in un mondo inesistente, pensando di continuo ad una persona che non aveva il minimo interesse per me, che non l’aveva mai avuto, che non mi aspettava, che voleva solo divertirsi?
Era stato tutto una costruzione della mia mente, della mia soli-tudine, del bisogno assoluto di amicizia vera, di qualcuno che non arrivava mai




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