POVERA PATRIA

POVERA PATRIA

Come sorpreso da una telecamera indiscreta, Franco Battiato si sporge dentro lo spazio iconico di Sebastiano Magnano, scrutando ciò che è fuori, il mondo dei disastri che attanagliano il nostro tempo. La scrittura del fondo si fa graffito di protesta, sfregio voluto sulla falsa pulizia dei sepolcri imbiancati.
Magnano è sensibile alle poetiche del terzo millennio, quelle che riguardano gli ultimi, gli illegittimi, gli immigrati, i diversi, i discriminati. Eppure il sole sorge per tutti e la terra fiorisce e fruttifica per ogni creatura. Il creato è il luogo deputato di chi ha avuto la vita, è lo spazio di espressione di chiunque abbia ricevuto il palpito della terra. La sua pittura è contro gli egoismi ed alza alto il vessillo della solidarietà sotto il quale la politica e l'economia dovrebbero trovare espressione.
Magnano dipinge ascoltando il lamento degli ultimi e con le sue pennellate si fa paladino degli indifesi, dei senza Patria, dei cercatori d'amore e accoglienza.

Paolo Giansiracusa

Piace a 5

Commenti 1

Teresa Palombini
9 anni fa
Bel lavoro!!

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login