Giallo - Yellow
Giallo
L'agenda ...
Una scrivania con il disordine tipico di chi per vezzo, per abitudine o necessità, fa del piano di lavoro la tastiera di un improbabile futuro; tante cose diverse a coprirsi l'un l'altra come il tentativo di elevare l'impegno più urgente sopra quello più fastidioso, e in bella vista aperta sul futuro, la classica agenda recuperata da un fornitore di scadenze e impegni.
Pagine con numeri colorati in verde e giallo, date segnate per ora dal candore dello stampatore, righe vuote a segnare un percorso già disegnato ma ancora tutto da percorrere; le guardi e ti chiedi cosa potrà essere domani che evidenzi la sua “diversità” da ieri o dal vicino passato.
Ma poi è mai passato veramente il passato?, sicuramente è trascorso, vissuto o s_vissuto al ritmo della lancetta dell'orologio che, anche se ti impegni a fermare, continua imperterrita a volare, e ogni volta che ti fermi un attimo a pensare, hai già perduto l'oggi e stai perdendo anche il domani.
Una cosa però è certa, meglio chiudere gli occhi davanti alla ripetitività, alla arida necessità di spacciare quel che non esiste per uno stato di necessità.
Si vive sempre e comunque al bordo di una china, si scivola in basso tutti prima o poi, ed allora io preferisco lottare per il poi, il prima è soltanto la partenza di un treno che esiste oppure è solo apparenza.
Bianco a coprire il nero - piccola e breve rivincita del moto perpetuo delle stagioni
http://youtu.be/OcgPRktILYs
L'agenda ...
Una scrivania con il disordine tipico di chi per vezzo, per abitudine o necessità, fa del piano di lavoro la tastiera di un improbabile futuro; tante cose diverse a coprirsi l'un l'altra come il tentativo di elevare l'impegno più urgente sopra quello più fastidioso, e in bella vista aperta sul futuro, la classica agenda recuperata da un fornitore di scadenze e impegni.
Pagine con numeri colorati in verde e giallo, date segnate per ora dal candore dello stampatore, righe vuote a segnare un percorso già disegnato ma ancora tutto da percorrere; le guardi e ti chiedi cosa potrà essere domani che evidenzi la sua “diversità” da ieri o dal vicino passato.
Ma poi è mai passato veramente il passato?, sicuramente è trascorso, vissuto o s_vissuto al ritmo della lancetta dell'orologio che, anche se ti impegni a fermare, continua imperterrita a volare, e ogni volta che ti fermi un attimo a pensare, hai già perduto l'oggi e stai perdendo anche il domani.
Una cosa però è certa, meglio chiudere gli occhi davanti alla ripetitività, alla arida necessità di spacciare quel che non esiste per uno stato di necessità.
Si vive sempre e comunque al bordo di una china, si scivola in basso tutti prima o poi, ed allora io preferisco lottare per il poi, il prima è soltanto la partenza di un treno che esiste oppure è solo apparenza.
Bianco a coprire il nero - piccola e breve rivincita del moto perpetuo delle stagioni
http://youtu.be/OcgPRktILYs
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