All'alba sull'isola del caffè una dea...
Dal caffè versato da una tazzina scaturisce l’immaginario dell’artista, che descrive il viaggio dentro un mondo che vive al di là della realtà.
Qui una dea seduta su chicchi di caffè giganti, posti ai piedi di colonne di un tempio, direttamente dalle foglie della pianta ricava il caffè e lo versa dentro tazzine provviste di vele e condotte da marinai.
Le tazzine-barca, infatti, dopo aver solcato il mare provenienti da diversi luoghi del mondo raggiungono le sponde di un promontorio fatto di chicchi giganti, quelle dell’isola del caffè.
La dea seduta vicino ai ruderi del tempio riempie con sguardo attento ogni tazzina, aiutata da un piccolo gnomo che intanto mescola il caffè contenuto.
Sull’architrave del tempio, sostenuta da colonne di caffè solido, un orologio affisso indica che è l’alba e tra poco le città si sveglieranno ognuna con i propri abitanti che avranno bisogno di un caffè. Dalla stessa architrave il caffè fuoriesce naturalmente dallo squarcio a forma di brocca posto sulla parte destra e scivola lungo le colonne.
Intorno alla dea intanto tutto è organizzato per la produzione del caffè, con caffettiere di vario stile e dimensioni, sacchetti con chicchi di caffè, clessidre che segnano ancora il tempo dell’alba e portatrici di chicchi che raggiungono il promontorio e si affaccendano nel loro lavoro.
Al di là del mare montagne di caffè incorniciano una città che si sveglia con le luci delle finestre accese, dalla bocca di un vulcano posto alle sue spalle il fumo che sale avverte dell’avvenuta eruzione di schiuma di caffè che pian piano lo ricopre interamente. Sullo sfondo infine le luci calde dell’alba nascono da un sole di caffè che guarda verso di noi illuminando l’intera composizione.
L’isola del caffè con la sua dea è il luogo dell’immaginario da cui ogni giorno il caffè nasce e raggiunge le nostre case, la tazzina di caffè sulla destra rappresenta quindi il mezzo di contatto tra la realtà vissuta quotidianamente dall’autore e la dimensione temporale di un sogno a cui appartiene un’altra realtà.









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