n°3
(Descrizione tecnica e artistica)
Quest’opera nasce da una ricerca artistica intrapresa nel 2010 dove elaboro una ricerca tra tempo, casualità, auto-riconoscimento e ruolo dell’artista.
Rompere l’attimo è il titolo di tutta una serie di lavori realizzati proprio sulla base di questa ricerca personale; la decisione di numerare le opere diventa cosi la testimonianza cronologica dell’evoluzione del percorso artistico.
L’opera è stata realizzata a mano modellando della creta bianca, ma la forma definitiva è il frutto di una collaborazione con la casualità; infatti la sfera vuota dopo essere stata cotta e dipinta è stata riempita di un bicomponente trasparente che si è aggrappato alle pareti interne della sfera; successivamente l’artista ha scaraventato con forza l’opera contro il pavimento dando vita attraverso la casualità ad innumerevoli crepe e frantumazioni.
L’opera non si è distrutta completamente e ha mantenuto la sua sfericità proprio grazie alla resina trasparente al suo interno.
L’artista non ha fatto altro che evidenziare e dare luce a ciò che il caso ha creato in questa collaborazione; infatti all’interno delle strutture di legno è stata inserita una luce led, collegata alla presa di corrente, che una volta accesa entra nella sfera, attraversa la resina trasparente e fuoriesce dalle crepe e dalle frantumazioni donando loro quell’importanza che meritano.
Le 5 pareti di vetro che proteggono la sfera servono a chiudere il parallelepipedo di mdf, esaltando il contrasto tra spigolosità ,simmetria e pulizia della struttura, in contrapposizione con la dissimmetria e dinamicità della sfera, ma allo stesso tempo creano dei bellissimi giochi di riflessi e di profondità con l’opera e la luce proveniente da essa.





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