Palazzo dei Priori

Ho lasciato il mare per le colline. Da tre fine settimana percorro l’Umbria. Una banalità da cinquantenne. Non che non la conoscessi anzi, ripercorro le stesse vie, solo con occhi da cinquantenne. Anni fa non mi sarei azzardato a scrivere queste banalità, me ne sarei allontanato, invece è il tono, la voce che misura. Infondo non c’è scandalo nell’ironia, nella misura delle cose. Un corpo di guardia è un corpo di guardia, un castello rimane fino a che non crolli pietre una sopra l’altra.

Una scala per percorrerla comodamente a cavallo rimane quello che è. Palazzo dei Priori, poco importa, quando questo è funzionale alla “regalità,” all’idea di despota. Entrare e uscire da casa da cavallo, dev’essere stato abbastanza impressionante, per i cittadini. Fino all’invenzione del revolver naturalmente. Un modo per far scendere da cavallo rapidamente e per sempre, dico nella storia. Fine del Cavaliere e della sua bella cavalleria. Niente piu’ scale sovradimensionate.

Nella foto il riflesso della pietra promette suggestioni