Mr.Romanò

Mr.Romanò

Fotografia Analogica, Ritratto, Analogica, 36x28cm
Esistono delle realtà molto prossime a noi, in termini di kilometri e spazi, di aria condivisa e di suolo occupato.
Per molto tempo, da lontano, ho spinto lo sguardo oltre le corsie della Na-Sa per scorgere le baracche di queste persone: sapevo che erano lì, accampati in uno spazio definito, nel loro microcosmo variopinto e crepitante.
Confesso di non aver avuto da subito sufficiente spirito d'iniziativa in questa cosa , ho aspettato che qualcuno mi accompagnasse lì da loro per conoscerli, per presentarmi e farmi vedere chi sono questi famosi "zingàri".
Sono quelli che spesso incontravo in treno, coi bambini, le fisarmoniche, l'aria e l'intonazione di voce malinconica e strascinata ma lo sguardo sempre fiero. Sono questo sì, ma molto di più.
Sono storie. Sono famiglie di generazioni diverse, persone che vengono per restare e persone che passano qualche mese "in vacanza" per poi ritornare nel loro paese a lavorare o studiare.
Sono bambini che crescono in fretta, ragazze che si sposano presto e che iniziano ad essere segnate da espressioni mature del volto già a 13 anni, ma che sorridono... loro sorridono sempre.
A loro piace averci intorno e ai bambini piace "le basket". Sono curiosi e parlano una lingua che vorrei riuscire ad interpretare per sentirmi più vicina alla loro cultura.
Conoscere persone diverse da noi ci ha spinto ad approfondire anche le origini della cultura zingara. Chi sono? Da dove è partito il loro viaggio? Cosa ha avuto in serbo per loro la storia di anni e anni addietro?
Cose che comunemente non ci si chiede....
Approfondire la storia di un popolo significa abbattere barriere mentali che separano più di qualsiasi distanza.
Sono fermamente convinta che si è portati a disprezzare ciò che non si conosce, avendone paura senza motivo alcuno.A me piace pensare che un pò alla volta tra le persone più diverse, inevitabilmente, si creano dei legami.
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