khòra

IL LUOGO IN CUI APPARE L'ENIGMATICA FIGURA DI KHORA E' IL MITO DEL DEMIURGO,DI CUI PLATONE SI SERVE PER INTRODURRE LA DISCUSSIONE SULL'ORIGINE DEL COSMO. IL DIVINO ARTEFICE (EMBLEMATICAMENTE PARAGONATO DAL FILOSOFO A UN ARCHITETTO) ,CREA IL MONDO VISIBILE INSCRIVENDO LE FORME,DI PER SE ETERNE,NEL SENSIBILE. MA TRA QUESTI DUE GENERI DELL' ESSERE ESISTE UN TERZO GENERE, NE'IDEALE, NE'SENSIBILE : LA KHORA . ALLA LETTERA, LA PAROLA VUOL DIRE : POSTO OCCUPATO, PAESE, LUOGO ABITATO, SITO, RANGO, POSIZIONE ASSEGNATA, TERRITORIO. QUESTO E' IL SUO USO,LA SUA DEFINIZIONE SPAZIALE : MA IN UN SENSO PIU' PROFONDO ESSA RAPPRESENTA LA CONDIZIONE ANCESTRALE PERCHE' OGNI COSA PRENDA LUOGO NEL MONDO. E' EVIDENTE COME QUESTA PAROLA SPALANCHI UN' ABISSO,UNA VORAGINE CHE SCONVOLGE LA LOGICA DEI GENERI E POI ANCORA LA DISTINZIONE TRA PAROLA /CONCETTO, SENSO /REFERENTE,SIGNIFICAZIONE / VALORE, CIOE' TUTTI QUEI DISPOSITIVI TEORICI CHE CI CONSENTONO DI ASSEGNARE UN ORDINE LOGICO E GERARCHICO ALLA MOLTEPLICITA' DEGLI ENTI . KHORA NOMINA "QUALCOSA" CHE NON E' UNA COSA E CHE PERCIO' SI SOTTRAE AD' OGNI TIPO DI INDIVIDUAZIONE ATTRAVERSO LA FORMA LOGICA. ESSA SE VOGLIAMO APRE UNO SPAZIO "AN-ARCHICO"(PRIVO DI ARCHE',DI FONDAMENTO) DOVE RIMETTERE IN GIOCO LA CONSIDERAZIONE DEI LUOGHI, L' INTERA IDEA DELL 'APPARTENENZA CHE ASSEGNA AGLI UOMINI E ALLE COSE UN POSTO PROPIO. ATTRAVERSO QUESTA ESPERIENZA FORSE E' POSSIBILE OSSERVARE IL TUTTO COME SE FOSSE LA PRIMA VOLTA, IN CUI NON SI DISPONE DI NESSUN CONCETTO, DI NESSUN NOME, DI NESSUNA MEMORIA CHE POSSA VENIRE IN SOCCORSO NEL TENTATIVO DI RICONOSCERLO. LE FORME DELLA REALTA' NON VENGONO ESASPERATE, NON VI E' NESSUNA DERIVAZIONE VERSO FONDI OSCURI, SONO INVECE RESTITUITE IN TUTTA LA LORO LUMINOSA ENIGMATICITA' CHE LE COMPETE. PRIVE DI VITA UMANA, IMMOBILI ! QUI L'UOMO E LA SUA PROGETTUALITA' VENGONO MENO, INCONTRANO IL PROPIO SCACCO RADICALE , IN QUELLA PRIMA VOLTA DOVE I NOMI NON CI SONO O I NOMI CHE ABBIAMO PROBABILMENTE NON CI SERVONO A NULLA.