Causa, Potenza, 31 December 2015
Competenze: Critico, Curatore, Gallerista, Insegnante, Fotografo, Video cameraman, Giornalista, Tipografo, Editore, Artista, Collezionista, Organizzatore di Eventi, Social Media Communications
"La città di Amara è situata nella regione delle sorgenti dei fiumi Barca e Anseba, sull'orlo settentrionale dell'Acrocoro Etiopico: che qui scende ripido al Mar Rosso. È un centro amministrativo dall'aspetto europeo, dalle vie rettilinee e con numerosi giardini. Nel 1930 gli italiani modificarono, in maniera radicale, il volto della città, dandole una nuova e moderna struttura e arricchendola di numerose costruzioni ispirate agli stili architettonici tipici degli anni Trenta. Asmara si guadagnò così l'appellativo di "Piccola Roma". (...) Il centro di Asmara - per i suoi esempi di architettura del sec. XX - è stato proposto all'UNESCO come patrimonio dell'umanità. (...) Tra gli edifici più notevoli del periodo coloniale è da segnalare il Cinema Impero, considerato uno dei migliori esempi di stile Art déco esistenti al mondo; e la stazione di servizio Fiat Tagliero, un edificio in stile futurista costruito nel 1938 a forma di aeroplano che desta tuttora impressione. Asmara è stata uno dei primi esempi di “città ideale” creata dagli architetti; un'idea che verrà, spesso, ripresa nel mondo. È il caso di Brasília, Abuja e Dubai. (...)". (Estratto da: http://www.sapere.it/enciclopedia/Asmara.html)

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La cultura italiana e internazionale solo di recente ha cominciato ad interessarsi in maniera sistematica del patrimonio architettonico moderno che gli italiani hanno lasciato in Eritrea. Edifici magari modesti nelle dimensioni e nei materiali, ma spesso intelligenti ed innovativi nelle soluzioni spaziali - cioè rilevanti proprio dal punto di vista della qualità architettonica. Edifici come la famosa Fiat Tagliero, ma anche l'Alfa Romeo, o la ex casa del fascio, e i cinema, tutti interessantissimi a cominciare dall'ex Augustus (oggi Capitol), sono altrettante dimostrazioni della sapienza costruttiva e del livello artistico di quei progettisti. Ma chi sono questi architetti? Dalle ricerche sin qui svolte in ambito universitario risultano noti solo i nomi, quelli presenti nei progetti ancora reperibili presso gli archivi italiani ed eritrei. Ma forse grazie a voi c'è la possibilità di sapere qualcosa in più di queste persone. Sapere se e per quanti anni hanno vissuto in Eritrea, conoscere la loro provenienza; insomma mettere insieme quei tasselli minimi che ci consentano di ricostruirne la formazione e dunque avere un'idea più precisa e documentata dei presupposti culturali del patrimonio artistico-architettonico di Asmara. In una parola, della sua bellezza. Dunque mi rivolgo a voi: c'è qualcuno di voi che saprebbe dirmi qualcosa sugli architetti, ingegneri, geometri che hanno realizzato gli edifici della città di Asmara negli anni trenta-quaranta? Aggiungo si seguito una lista di nomi di progettisti, associandola ad alcuni edifici edifici da loro progettati, di cui riporto il nome originario e tra parentesi quello attuale. Ho scelto solo gli edifici più noti ritenendo che debbano essere stati progettati da personalità di maggiore rilievo, ma qualsiasi nominativo riferibile ad edifici di quel periodo costituisce un importante passo avanti verso una 'spiegazione' di quel fenomeno architettonico-urbanistico che è l'Asmara "moderna". Qualsiasi informazione sarà utile perché insieme ad altre contribuirà a tirare fuori dall'ombra il lavoro di questi architetti. Ecco dunque la lista: Carlo Marchi: agenzia Lancia (Asmara Soap Factory) - Giuseppe Pettazzi: Fiat Tagliero - Bruno Sclafani: Casa del fascio (Ministero dell'Educazione) - Ruppert Saviele: cinema Augustus (Capitol) - Roberto Cappellano: Cinema Excelsior (Roma) - Antonio Vitaliti: palazzo Mutton (supermercato Vikianos) - Guido Ferrazza: piazza ed edifici del mercato -



*** Testo: Architetto, Filippo Amara - Dottorato di ricerca in progettazione architettonica - Università di Palermo (12/10/2004)

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