La diffusione degli strumenti di comunicazione elettronica, sempre più affidata ai supporti digitali e all’iperconnessione delle reti e del network ha modificato profondamente non solo la nostra realtà storica economica e culturale ma i modi di percezione e sedimentazione delle informazioni dilatando le funzioni della memoria a veri e propri processi di produzione della realtà. La fenomenologia artistica di “Rifrazioni dalla memoria” una volta selezionata come referente e luogo una superficie esperienziale la immette nel circuito del regime cristallino deleuziano in cui, reale e immaginario, attuale e virtuale si ricongiungono; appunto questa contaminazione tra organico e tecnologico,tra esperienza reale e memoria trova nel concept della mostra la sua connessione artistica.
“Rifrazioni dalla memoria” infatti, raccontando un luogo di Napoli e nello specifico l'ex tipografia storica di Palazzo Marigliano, ne modifica le sale dei macchinari e degli ex uffici, i suoi angoli e le superfici, evocando le numerose stratificazioni storiche come geologiche. Interferenze di suoni ricalibrano il rapporto tra gli antichi suoni della cultura orale e le nuove pratiche di lettura conseguenti le nuove piattaforme digitali. La declinazione di oggetti ormai in disuso come scarti industriali, attrezzature tipografiche nei codici della performance e dell’ installazioni site specific, ci trascina in un'esperienza artistica totalizzante.



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