Mostre, Milano, 26 June 2014
Lo stupore è stato per noi improvviso: riconoscere uno sguardo differente, di chi ha colto, da dentro, l'essenza di luoghi che percorriamo tutti i giorni. È come se questi setting urbani li vedessimo animati per la prima volta da una volontà autonoma, indipendente da noi che li osserviamo e li viviamo. City-Self, la città stessa, è nato allora immediatamente come titolo di questa personale di Francesco Zavatta che trova "casa" proprio in una di queste vie da lui rappresentate, tra Piazzale Loreto e Via Porpora, presso RossoSegnale/3001LAB.
Francesco ci chiede di essere spettatori di queste città che vibrano anche senza la nostra presenza. E il suo dono è renderle quasi antropomorfe: possiamo osservarle nel loro fervore di muoversi, accelerare, spiazzarci con colori e forme sognate, che siano Milano, Venezia, New York.... Quindi ci invita a guardare verso l'alto e incredibilmente vediamo svolgersi alcuni particolari dei suoi cieli (come i fili dei tram tra gli squarci di un sole incerto) in un ponte tra figurativo e informale: in un’opera di Hans Hartung (T1989) ritroviamo molto delle Milano Piazza Bottini o Porta Garibaldi ritratte da Zavatta.
Le città che Francesco ci restituisce sono essenza e anima, personalità e carattere, totalmente prive delle sovrastrutture di immaginari collettivi fatti di nuovi grattacieli dal design globalizzato. Sono città nuove. Sono città "a prescindere". Da tutto, anche da noi. Sono City- Self.

Commenti 0

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login