Astrazioni Poetiche
Mostre, Mantova, Virgilio, 07 February 2015

Grazia Badari
Grazia Badari appartiene alla non folta schiera di pittori che traggono, con profitto molta parte della propria ispirazione dalla poesia, finendo anch’essi, non raramente, per diventare poeti: gli uni per esprimersi utilizzano la parola, gli altri si giovano del colore. Si va a costituire così un genere pittorico che più opportunamente si potrebbe definire “pittura poetica”.
La Badari non sfugge a questa chiamata: la sua pittura diviene infatti più godibile se osservandola si rifugge dalle fredde e rigorose norme razionali e ci si lascia, invece, trasportare dalle ineffabili fluttuazioni del sentimento, del con-senso.
Si riesce così a condividere con lei le recondite motivazioni di un colore, di una campitura, di un segno, di una matericità.Quello che ad una osservazione superficiale si presenta come un distaccato elemento oggettivo diviene, con tale sentire, un rapporto interpersonale tra autore e fruitore.
L’opera si palesa allora, quasi magicamente, nella sua vera essenza e lascia scoprire ciò che in un primo momento appare esclusivamente come un insieme di segni o di pigmenti anonimi.
Non raramente infatti la Badari, illustrando le sue opere, indica un volto, una fattezza, una figura che senza la sua guida non si manifesterebbero nella captazione dell’osservatore. Mai , come nella sua pittura, si evidenzia conseguentemente lo stretto collegamento , quasi dipendenza, tra operatore ( il pittore) e fruitore che finisce, in tal caso, per divenire quasi un goditore.
Compare così, con frequenza, la vocazione pristina della Badari: la dedizione alla ritrattistica che è stata all’origine della sua precoce pulsione artistica.
Ci si chiede allora come mai nelle sue ultime opere non eserciti predominio la tendenza al ritratto, definita da lei stessa, quasi una vocazione.
La spiegazione è semplice, quasi ovvia, nella sua essenzialità: la Badari, come tutti i veri creativi, non è mai ferma. Prosegue incessantemente nella propria ricerca procedendo spesso a fatica e con sacrificio (la vera pittura richiede sempre pazienza e sofferenza) e conquistando progressivamente nuovi traguardi in cui la sua origine si trasforma in segno e colore che vanno, di frequente, ben oltre una illusoria oggettivazione.
Non di rado, infatti , si coglie, ad una più attenta valutazione, al di fuori di una ostentata apparenza, una presenza di fondo che si àncora, se pur mascherata, nella sua vocazione al figurativo sia esso di persona che di paesaggio.
E’ raro, per un pittore padano, sfuggire alla malìa della rappresentazione ma c’è chi riesce a trasfigurarla ed a travestirla di altre apparenze.
Grazia Badari è pittrice che opera in questo misterioso travestimento che solo empatici osservatori possono e sanno cogliere stabilendo con lei quel colloquio che è parte fondante del mistero dell’arte.

Gilberto Cavicchioli

Commenti 3

Anna Di Leo
10 anni fa
Anna Di Leo Artista
Auguri!
Silvano Debernardi
10 anni fa
Congratulazioni Grazia per l'evento e anche per la splendida presentazione!!!!
Grazia  Badari
10 anni fa
Grazia Badari Artista
Ciao a tutti, un invito per tutti i miei amici!

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