Ma non c'è solo il Po nelle sue tele, c'è il racconto della sua esistenza, di luoghi visitati, di anfratti in cui l'anima si è introdotta e si è accoccolata, piegata su se stessa per rinascere a nuova vita, in un viaggio all'interno della psiche per ritrovare un'armonia, anche sotto forma di canto, con una natura antica e magari selvaggia, che attende solo di essere scoperta e domata.
Così come Ulisse, Grazia Badari non perde il coraggioso stupore di fronte a nuove sfide, non si ritira, non rifiuta l'ignoto, ma lo affronta tramite la pittura, leggendosi interiormente e mostrando per mezzo di colori, pennelli, terra, sabbia, acqua quel suo cammino costante alla ricerca della bellezza, della perfezione della natura, immortalata in tratti simbolici, a volte evanescenti, ma sempre rispettosi della forza primordiale che il panorama, interpretato nella sua più semplice accezione, rivela e trasmette.







Commenti 3
Inserisci commento