Existenz Different
Mostre, Mantova, 04 September 2014
Il filo conduttore di questa esperienza parte dal fatto che, nella maggior parte dei casi, le aspettative sulle attività artistiche tendono a riflettere un modello nel quale i meccanismi di produzione e presentazione ribadiscono le gerarchie tradizionali di autore, originalità e fisicità.
Con l'aumento della cultura digitale, tuttavia, tali gerarchie sono sempre più in contrasto con l' esperienza della visualizzazione on-line che invece è definita da una nozione open-source, replica del contenuto e dell'immaterialità.
Questo dualismo innesca il titolo della mostra, Existenz Different, appunto una coesistenza tra il vecchio e un nuovo modo di pratica artistica, “accordando tra loro codici e riferimenti” citando Jean-Hubert Martin, transcodificando appunto analogico e digitale.
C'è ancora l'idea che il mondo digitale sia immateriale, mentre incide su quello fisico in modo sempre più profondo, sempre più visibile, dalla fabbricazione alla comunicazione del sapere.

Questo nuovo approccio sta cambiando la nostra percezione di spazio-tempo che si espande, teoricamente, in modo illimitato e di come si percepiscono le informazioni sociali, le immagini e la circolazione di esse. Dal punto di vista creativo questo cambio di valori ci permette di fare arte in modo del tutto libero, appropriandoci di una miriade di informazioni che vanno dalla storia dell'arte all'ultima notizia Ansa, attraversando tutta una serie di stratificazioni culturali e permettendoci di instaurare connessioni storiche e sociologiche che forse non si sarebbero, necessariamente, prese in considerazione. Tuttavia il processo di ricerca laterale trasversale non è del tutto nuovo, se si pensa a Aby Wamburg, ed è sicuramente più veloce e rivelante nell'era di internet. Ciò che ci interessa mostrare in questo evento è una visione contemporanea, in sezioni trasversali nette, della complessità di un mondo globalizzato. Il processo creativo accomuna i due artisti, Claudia Melegari e Andrea Sante Taddei, seppur in soluzioni formali differenti. Questo approccio, potrebbe essere visto come un mezzo per cogliere la nostra complessa e continua evoluzione, sia naturale che culturale, e la sua fragilità, tentando di dare forma materiale all'immaterialità.
Volontà di questa esposizione è far riflettere sul cambiamento culturale che ci accompagna e sollevare alcune domande sul confine tra arte e cultura in generale.

Claudia Melegari usa medium tradizionali come la pittura e la fotografia. Per lei c'è la necessità di fondere l'esperienza individuale privata al dibattito contemporaneo, usando le nuove tecnologie. La ricerca sul Web, lo strumento fotografico e Photoshop le permettono di catturare ricordi e frammenti di realtà, trasfigurandoli con la pratica della pittura in lavori astratti o figurali approfondendone la percezione sensibile con un aspetto gioioso e surreale.

Andrea Sante Taddei, si muove tra i diversi medium, fra cui la pittura, il collage e la nuova-scultura, attingendo a Internet, come strumento creativo, fonte di informazioni e di immagini. Smantella, destruttura e ristampa, realizzando opere che rimandano alla Pittura Oggetto, con forme sia astratte che figurali. È interessato alla natura aperta dell'informazione e dell'immagine, in cui ogni cosa può essere copiata, ritoccata e rimessa in circolazione, all'illimitate possibilità dell'immagine e della sua ripresentazione in modo differente. Ripensando al confine tra dati digitali e documenti/foto cartacei, l''artista usa la realtà come materia prima, esplorando una costellazione di frammenti culturali interconnessi che riflettono la complessità del nostro essere quotidiano. L'artista assembla i frammenti come una sorta di Making-collage, il suo lavoro è intimamente legato a questa attività, consegnando un prodotto traslato in un'altra immagine-oggetto.

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