umana che inesorabilmente trascorre sempre
uguale e sempre diversa. Luoghi che non
abitano nella nostra memoria ma nel nostro
vissuto che giorno dopo giorno costruisce
la nostra storia. E un po’ di questa storia
collettiva resta come imprigionata in quei
luoghi, attraversati, abitati,scoperti,i
cui graffiti ne sono il timbro esistenziale.
Non luoghi come spazi privilegiati di
“neutralità” in cui l’animo non è attratto
dalla bellezza ne respinto dalla bruttezza,
ma accompagnato nel suo ordinario sentire,
nel suo continuo “nascere” e “morire” delle
nostre sensazioni più comuni, quelle che ci
appartengono più profondamente perchè
vissute ogni giorno.







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