StARTers con Paolo Rosa, Studio Azzurro
Lectures, Siena, 19 March 2013
Paolo Rosa, dal 1982, svolge la sua attività all’interno del collettivo di artisti Studio Azzurro, di cui è fra i fondatori. Lavora in ambito internazionale sul video e sui nuovi linguaggi introdotti dalla tecnologia, mantenendo un costante impegno per le politiche culturali di Milano. Dal 1995 si interessa alle questioni dell'interattività e del multimediale con gli “ambienti sensibili”, installazioni che reagiscono alle sollecitazioni del pubblico. L’itinerario Meditazioni Mediterraneo rientra nel lavoro dedicato alla memoria di luoghi e comunità, grazie all’uso di tecnologie interattive che danno agli abitanti la possibilità di raccontarsi direttamente. È questo il caso de La quarta scala per la Biennale di Santa Fe del 2008 o della Sensitive City per l'Expo 2010 a Shanghai.
La progettazione di percorsi espositivi rappresenta, a partire dal 1999, una componente importante del lavoro del collettivo: ne è un esempio “Fare gli Italiani”, mostra tenutasi a Torino per i 150 anni dell'Unità d'Italia. A quest’attività si aggiungono vere e proprie ideazioni museali, fra cui il Museo Laboratorio della Mente di Roma e il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo, oltre che il Museo dell’Acqua a Siena.
Nel 2012 Studio Azzurro ha intrapreso la progettazione del percorso espositivo per le ex officine meccaniche della vecchia miniera di Abbadia San Salvatore, un progetto di Fondazione Musei Senesi, voluto dal Comune di Abbadia San Salvatore, dal Parco Nazionale Museo delle Miniere dell’Amiata e dall’Unione dei Comuni Amiata-Val d’Orcia.
Paolo Rosa è autore, insieme ad Andrea Balzola, di L'arte fuori di sé (2011), oltre che di numerosi libri sull’attività di Studio Azzurro. È preside del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia di Brera e presidente dei Laboratori della Fabbrica del Vapore. Ha diretto spettacoli teatrali, fra cui La camera astratta (1987) commissionato da Documenta 8 di Kassel e vincitore del Premio UBU per il teatro di ricerca. Fra i suoi lungometraggi si ricorda Il mnemonista (2000), tratto dal racconto del neuropsicologo A. Lurija.

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