La “società del consumo” ci ha trasformato sempre più in “esseri desideranti” pronti a schiacciare il prossimo e a favorire la speculazione, così negli ultimi cinquant’anni si è edificato quasi esclusivamente secondo la regola del massimo profitto a scapito della qualità delle abitazioni e del territorio.
Possiamo allora porci alcune domande:
Le nostre case oggi sono realmente così accoglieti e sicure?
Viviamo in ambienti relazionali e sociali?
Dove ci porterà il consumo indiscriminato di suolo e di risorse?
Dalla necessità di una riflessione sull’abitare e il costruire contemporaneo nasce l' installazione “VOLUME ZERO”. Che cos'è volume zero?
Un tentativo per far comprendere, attraverso un percorso critico, quale sia la realtà ingessatadell’edificare.
Un esperimento trasversale sotto una veste provocatoria e artistica che possa aprire la strada ad una ricerca teorica e di qualità piuttosto che di densità.
Un dialogo tra l’immaterialità di uno “spazio vuoto” e la presenza fisica dell’architettura, che deve necessariamente ritrovare la sua dimensione naturale.
Uno spazio “domenstico” ricavato da un semplice e regolare taglio dell’ erba, uno spazio nel quale l’uomo si può riconoscere pienamente; un ambiente di vita completamente naturale, sano e sostenibile.
La nostra riflessione vuole portarci alle origini del concetto di CASA, per poi rielaborare il passato, e porsi in modo nuovo e puro di fronte alle scelte future.












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