ridondanze segniche estetizzanti e interpolazioni eterogenee
di materiali difformi nell’attraversamento dolente che
approda alla diradata geometria delle recenti “garze”,
monocromi brandelli sfibrati di lacerazioni ricomposte,
pulsanti coaguli di macchie stinte di eiezioni emotive, in
cui si cifra e si esaurisce il gesto compiuto di un vissuto
risolto in cogente grafia simbolica di realtà, espressione
privilegiata di una matura azione creatrice.
Maria Claudia Simotti
Giugno 2012









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