Mostre, Treviso, 07 September 2013
Il progetto inSTABILE nasce dal desiderio di costruire uno spazio dinamico e multidisciplinare, in cui far confluire una miriade di esperienze creative. Arte visiva, performance, danza, musica e installazioni site-specific sono i molteplici campi a cui si rivolgono gli organizzatori del progetto, nel tentativo di dar vita ad una realtà culturale di qualità rivolta al pubblico. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il gruppo «Artika Eventi» e l’Associazione culturale «Melograno», entrambi di Preganziol, città che ospita pure la struttura architettonica. L’intento esplicitato dagli organizzatori, nella parentesi cronologica estiva 2013, consiste nel promuovere qualsiasi manifestazione artistica che rispetti i caratteri teorici elaborati dal curatore del progetto, Daniel Buso, e che, al tempo stesso, presentino delle componenti di elegante fruibilità da parte di un pubblico di esperti, appassionati e curiosi. Le sfumature concettuali del progetto, nonché le sue componenti essenziali, sono la pluri-medialità, l’interazione ed il making-off. Pluri-medialità significa impiego simultaneo o consequenziale di diversi media di espressione della creatività contemporanea. Interazione implica l’inclusione del soggetto-spettatore come parte attiva del progetto creativo. Making-off è il modo in cui si procederà alla realizzazione del progetto culturale. Nell’hangar ospitante gli artisti saranno chiamati a realizzare in diretta i loro progetti artistici, di fronte al pubblico. La volontà degli organizzatori è di puntare principalmente sull’improvvisazione, l’happening e l’incontro improvviso tra realtà artistiche diverse tra loro. L’obiettivo da raggiungere è fare di inSTABILE un momento di interscambio intellettuale e di produzione di arte contemporanea al di là dei limiti costitutivi dei tradizionali spazi espositivi come il teatro e le istituzioni museali.L’arte ha sempre avuto un nesso fondamentale con lo spazio ospitante, l’opera non può mai prescindere dalla costituzione di un dialogo generativo e trasformativo con la struttura che ne determina l’esponibilità.
Per questa ragione «fare arte» implica trasformare ciò che la circonda, imporre una deviazione dal senso obbligato che le immagini suggeriscono, manipolare la dinamica degli spazi e dare vita ad un tutto unitario all’interno del quale i confini tra gli oggetti e le strutture si confondono caricandosi di significati reciprocamente influentesi.
Sabato 7 settembre
Nello spazio espositivo si alternerà un fitto programma di eventi della durata indicativa di 4 ore.
Il leit-motiv è la trasformazione seriale dello spazio. Ad intervalli regolari gli artisti-performers modificheranno le strutture espositive, chiudendo ed aprendo gli spazi, di modo che, ad ogni fase dell’evento, l’inSTABILE si svelerà agli occhi dello spettatore in modi sempre diversi
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Ciao,
Lino
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