"Era un profetico primo maggio 2005, una di quelle feste dei lavoratori che si passano in spiaggia tra amici, e non fu difficile far caso a quei legni consumati e trasportati dalle correnti che ricoprivano a tratti la costa. Quella festa, da allora, s’è protratta ogni giorno, perché entrare nello studio, per quanto ci si sforzi, non è un lavoro, o perlomeno lo studio non è il luogo dove lavori. Forse lavori di più in un supermercato mentre fai la spesa o in quel tratto dritto di superstrada dove, talvolta, si perdono i pensieri..." continua su http://scenemediterranee.it/sintesi_di_una_festa_giovanni_longo/
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