CROCEVIA DI UN INCONTRO ∙ DECIMA EDIZIONE
ideato e diretto da Nino Graziano Luca con la collaborazione di Habib Mestiri
UN EVENTO NELL’AMBITO DI
Roma - Oltre 600 persone hanno preso parte il 26 gennaio alla decima edizione del “World of Fashion 2013” al St.Regis Grand di Roma, iniziativa inserita nel calendario ALTAROMA, special guest Claudia Gerini. Grande successo per Afroditi Hera, Azzurra Di Lorenzo, Tatjana Isaj e Massimiliano Giangrossi protagonisti – con le loro ammiratissime collezioni – del dialogo tra culture condotti da un Nino Graziano Luca in grandissima forma.
Protagonista di questa edizione l’arte con Renato Meneghetti che ha realizzato la scenografia dell’evento con l’opera “Sensazione Minima”, una delle grandi installazioni X-RAY che lo hanno reso celebre a livello internazionale.
La radiografia protagonista di questa ammiratissima installazione, commenta il Prof. Francesco Buranelli presentando l’opera, mezzo per una rilettura e una trasfigurazione poetica e concettuale del vero che ci circonda: "vedere oltre" la tela e la pittura, "vedere oltre" lo spazio e il tempo, per riscoprire suggestioni antiche e moderne rilette attraverso la "lente radiografica" e fantastica dell'artista, per svelare la struttura segreta di ciò che ci circonda. Una comunicazione con invisibili universi quotidiani, la gamma di colori e di forme che percepiamo è solo una minuscola finestra nell’immenso ventaglio delle radiazioni che sfuggono ai nostri sensi. Il quotidiano lascia in noi solo la “Sensazione Minima”.
Un bellissima Claudia Andreatti e S.E. Christian Berlakovits, Ambasciatore d’Austria, hanno consegnato quindi il “World of Fashion 2013 per l’arte” all’artista oggi protagonista indiscusso sulla scena dell’arte internazionale con importanti mostre in corso negli Stati Uniti ed in Italia.
Nel corso della serata gli è stato consegnato il premio WORLD of FASHION Award per l’arte quale premio alla intensa carriera nel mondo artistico con la seguente motivazione:
Renato Meneghetti è, prima di ogni altra cosa, un uomo del suo tempo. Ha saputo presentire l’imminenza del mutamento della nostra coscienza percettiva e dell’emergere di una dimensione globale della comunicazione.
Nel momento in cui la globalizzazione delle strutture d’informazione telematica muove i primi passi, Meneghetti comprende che, alle soglie del terzo millennio, il destino dell’immagine non è più condizionato dalla fedeltà ai suoi tradizionali supporti né al suo statuto di opera unica. Egli diviene allora l’uomo-orchestra della comunicazione in via di globalizzazione: si dedica alle sue prime esperienze simultanee di fotografia, musica, scultura, design, architettura e cinema continuando però a coltivare la sua grande passione: la pittura.
La scenografia “SENSAZIONE MINIMA” realizzata da Renato Meneghetti per questo evento vede l’utilizzo di opere, dedicate all’Uomo e alla quotidianità del suo esistere in un paesaggio mentale reinventato attraverso la radiografia dalla quale l'artista fa emergere nuove visioni. Fedele al marchio stilistico che da oltre un trentennio contraddistingue la propria produzione, in queste opere la radiografia si configura come mezzo per una rilettura e una trasfigurazione poetica e concettuale del vero che ci circonda: "vedere oltre" la tela e la pittura, "vedere oltre" lo spazio e il tempo, per riscoprire suggestioni antiche e moderne rilette attraverso la "lente radiografica" e fantastica dell'artista, per svelare la struttura segreta di ciò che ci circonda. Il variabile ritmo e il ciclo irregolare delle forme compongono una sequenza di paesaggi, ora notturni, ora disegnati dal vento, ora dal sole diretto. Il corpo umano e animale indagato dai raggi x e da altri simili scandagli medici, rivela inattese similitudini con fantasmi e immagini della storia o della mente.
Ricerche complesse, dunque, antiche e moderne, artistiche e scientifiche, si intrecciano e consolidano, dialogando tra loro. Risultati visivi dissimili e risvolti emozionali diametralmente opposti si confrontano in una sperimentazione, originale e raffinata, necessaria per la comprensione delle potenzialità insite nel linguaggio di Renato Meneghetti.“SENSAZIONE MINIMA” è’ un radicale rivolgimento semantico e iconografico.
Una comunicazione con invisibili universi quotidiani, la gamma di colori e di forme che percepiamo è solo una minuscola finestra nell’immenso ventaglio delle radiazioni che sfuggono ai nostri sensi. Il quotidiano lascia in noi solo la “SENSAZIONE MINIMA”.
Renato Meneghetti e la comunicazione globale.
Renato Meneghetti è, prima di ogni altra cosa, un uomo del suo tempo. Ha saputo presentire l’imminenza del mutamento della nostra coscienza percettiva e dell’emergere di una dimensione globale della comunicazione.
Nel momento in cui la globalizzazione delle strutture d’informazione telematica muove i primi passi, Meneghetti comprende che, alle soglie del terzo millennio, il destino dell’immagine non è più condizionato dalla fedeltà ai suoi tradizionali supporti né al suo statuto di opera unica. Egli diviene allora l’uomo-orchestra della comunicazione in via di globalizzazione: si dedica alle sue prime esperienze simultanee di fotografia, musica, scultura, design, architettura e cinema continuando però a coltivare la sua grande passione: la pittura.
Nascono così le sue opere multimediali, le più celebri delle quali sono il progetto fotografico “Insania”, il film “Divergenze parallele” presentato alla XL Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il Museo dell’automobile “Luigi Bonfanti”, il Concerto presentato alla Biennale musica 1982, la scultura “Optional” gigantesco cervello gonfiabile scelto per la copertina del Catalogo Scultori italiani 2012 edito da Mondadori. Sotto il segno della “fagocitazione”, del superamento dell’unicità dell’immagine successivamente, vedranno la luce le sue grandi installazioni che nel 2006 lo vedono protagonista a Roma al Museo Nazionale di Palazzo Venezia tra le quali “Sensazione Minima”, scenografia di questo evento, nel 2010 a Venezia alla Biennale Architettura, nel 2011 sempre a Venezia alla Biennale Internazionale d’Arte con la famosa installazione “Sottopelle il Cristo Morto del Mantegna” e nel 2013 a Frascati la “Deposizione del Caravaggio in x-ray” attualmente esposta alle Scuderie Aldobrandini nell’ambito della mostra “About Caravaggio”.
L’immagine radiografica del corpo propostaci da Meneghetti è inscindibile dalle prime battute di un racconto che prende in considerazione la globalità percettiva del nostro nuovo modo di vedere. Ecco perché l’esploratore dell’ “al di là della routine” aggiunge la penna del giornalista alle molteplici corde del suo arco. La sua multimedialità ci richiama all’ordine della percezione del futuro. Bombardato da una moltitudine di messaggi informatici simultanei, l’uomo della cultura globale ne opererà un’autoselezione.
Renato Meneghetti è un uomo del suo tempo: vive al giusto ritmo dell’evoluzione della nostra coscienza percettiva. Nel caos della nostra epoca, questo genere d’uomo è tanto raro quanto un clavicembalo ben temperato in un concerto “techno”, e la “techno”, per di più, a Meneghetti piace davvero.
Le opere di Meneghetti sono un continuum di esperienze cine-grafico-fotografiche, tecniche moderne e molto antiche, tuffate nella magica vetrofania delle camere ottiche. Meneghetti vive a ridosso del mondo dell’arte e del suo ‘sistema’ dosando puntualmente con discrezione le forme e i tempi della sua presenza pubblica. Questo modo di sottrarsi e di essere presente riassume il senso poetico di chi ama guardare ben oltre il basso profilo della attuale decadenza, con una posizione tutt’altro che cinica, perché ricca di vita e di speranza fin dentro la linea della “non speranza”. Ed è l’originalità di un simile sguardo, così isolato e così comunicante, a indicarci la presenza rara e preziosa di un autentico stile
Renato Meneghetti nasce a Rosà di Vicenza. Inizia a dipingere giovanissimo e la sua opera di artista si compie ora nella fortezza di Ezzelino da Romano dove è vissuto in giovinezza, ora nelle diverse ville palladiane che ha restaurato e abitato. Dal 1979, “le radiografie”, una inedita ricerca nell’uso delle più avanzate tecnologie della comunicazione e della riproduzione virtuale di immagini, corpi e oggetti. Proiezioni e pitture visive, faranno percepire con più esattezza il messaggio che evoca la luce come potere e energia. Studiosi e storici dell’arte come F.Zeri, Sir D.Mahon, U.Kultermann, hanno dichiarato l’interesse per la sua opera ospitata in molti musei nel mondo. Si è impegnato senza regolarità in altre espressioni, come la musica: La Biennale di Venezia, 1982, il cinema: XL Mostra Internazionale del Cinema, La Biennale di Venezia, 1983, il multimediale: 50°La Biennale di Venezia, 2003, le grandi installazioni: La Biennale Architettura 2010, 54°La Biennale di Venezia 2011: Padiglione Italia, Iniziativa speciale del padiglione Italia, facciate Tese 101, 102 – Arsenale Novissimo.





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