comunicato stampa – Milano, 22 giugno 2012
Martedì 10 luglio, allo Spazio Oberdan: incontro dal titolo “I Nuovi Futuristi: chi sono, da dove vengono, dove vanno”, con Renato Barilli, curatore della mostra “Nuovo Futurismo – Ridisegnare la città”. Saranno presenti gli artisti che espongono in mostra.
Martedì 10 luglio, alle ore 18.30, presso la Sala Alda Merini di Spazio Oberdan, incontro collaterale alla mostra “Nuovo Futurismo – Ridisegnare la città”, promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura, e in corso allo Spazio Oberdan fino al 9 settembre.
L’incontro ha per titolo: “I Nuovi Futuristi: chi sono, da dove vengono, dove vanno”, condotto da Renato Barilli, curatore della mostra. Saranno presenti gli artisti. Seguirà visita guidata alla mostra.
Ingresso libero.
Il gruppo del Nuovo Futurismo è stato fondato, tra la fine del 1983 e l’84, da Luciano Inga-Pin che, nella gestione della Galleria milanese Il Diagramma, ha svolto una intensa attività di talent scout indirizzata su vari fronti. A costituire il Nuovo Futurismo, questo intraprendente critico e gallerista, scomparso di recente, ha cooptato successivamente vari artisti, fino a un numero massimo di dieci unità, divenute undici dopo la scissione del terzetto che si era detto dei Plumcake, un appellativo mantenuto da Romolo Pallotta e Claudio Ragni, mentre il terzo, Gianni Cella, ora si presenta a titolo personale, come del resto gli altri colleghi presenti in mostra: Gianantonio Abate, Clara Bonfiglio, Dario Brevi, Andrea Crosa, Marco Lodola, Battista Luraschi, Luciano Palmieri e Umberto Postal, scomparso di recente, cui la mostra è dedicata. Un altro membro del gruppo nella sua formazione originaria, Innocente, si è separato dai colleghi indirizzandosi verso altri percorsi.
La denominazione di Nuovi Futuristi non è per nulla casuale, ma sta a indicare una profonda eredità che gli undici traggono proprio dal Futurismo storico e, in particolare, dall’ala rappresentata da Giacomo Balla e Fortunato Depero, assai diversa da quella rappresentata da Boccioni.
Alla mostra di Spazio Oberdan, la derivazione dei Nuovi Futuristi dai grandi padri fondatori viene illustrata attraverso la presentazione di alcune opere proprio di Balla e Depero, cofirmatari del “Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo”, permettendo in tal modo di stabilire un confronto puntuale tra le opere dei padri e i risultati di questi efficaci nipoti.
I Nuovi Futuristi non sono i soli ad aver ricavato una precisa eredità da Balla e Depero, la discendenza è valida anche nel caso di altri protagonisti, particolarmente affermati nell’ambito dell’architettura e delle arti applicate, quali Ettore Sottsass Jr. e Alessandro Mendini,
I Nuovi Futuristi rendono tangibile questa idea esponendo sia opere significative delle loro origini, sia soprattutto gli svolgimenti più recenti, insistendo particolarmente su realizzazioni che entrino in questo grande circuito delle arti applicate e dell’arredo urbano. Le varie sollecitazioni che ne usciranno potrebbero pure confluire negli avanzatissimi traguardi verso cui Milano si sta protendendo per realizzare il grande evento dell’Expo 2015.
La derivazione dei Nuovi Futuristi dai grandi padri fondatori ha avuto un riconoscimento ufficiale in quanto hanno esposto nei mesi scorsi proprio alla Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto, nucleo iniziale da cui è partita la grande impresa del MART/Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
"Distruggere per (ri)creare, demolire per ricostruire. Il gergo futurista, lapidario e diretto, non lascia molto all’immaginazione. – osserva l’On. Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano - E’ questa l’eredità che i Nuovi Futuristi hanno scelto di accogliere e far loro, senza distruggere ciò che i loro predecessori hanno tramandato, ma usando invece questo slancio rivoluzionario come trampolino di lancio per l’elaborazione di un linguaggio nuovo e moderno”.
“Porre attenzione al Futurismo significa ricordare un’epoca, - spiega Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - quella risalente agli inizi del Novecento, che ha visto l’Italia riaffermare, anche grazie a questo importante movimento culturale e non solo artistico, uno dei primati che l’hanno storicamente contraddistinta nei secoli: il primato della Cultura e delle Idee. Il Futurismo, pertanto, ci rimanda direttamente al cuore dell’Identità e della Tradizione italiana".
“Regione Lombardia, nell’offrire il proprio sostegno alla mostra, intende essere parte di un progetto teso a favorire l’ampliamento dell’indagine critica di una parte del lascito artistico e culturale del movimento Futurista, - asserisce l’On. Valentina Aprea, Assessore all’Istruzione, Formazione e Cultura di Regione Lombardia - che consente un ampio raffronto tra i Nuovi Futuristi e i Padri fondatori, all’interno di un percorso espositivo che evidenzia in modo puntuale ed efficace le peculiarità degli autori e dei risultati della loro ricerca”.
Nel corso della durata della mostra, sono previste numerose visite guidate a cura di Opera d’Arte, la prima giovedì 28 giugno – ore19.
Nel catalogo Silvia Editrice sono riportate a colori tutte le opere in mostra con testi di Inga-Pin e Barilli e biobibliografie degli artisti.
NUOVO FUTURISMO
RIDISEGNARE LA CITTÀ
Gianantonio Abate, Clara Bonfiglio, Dario Brevi, Gianni Cella, Andrea Crosa,
Marco Lodola, Battista Luraschi, Luciano Palmieri, Plumcake, Umberto Postal
mostra promossa da Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura
a cura di Renato Barilli
Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano
dal 20 giugno al 9 settembre 2012
orari: 10-19.30 (martedì e giovedì fino alle 22)
chiuso il lunedì
ingresso libero
catalogo edito da Silvia Editrice
Informazioni al pubblico:
Spazio Oberdan, tel. 02 7740.6302/6381; www.provincia.milano.it/cultura
Ufficio stampa:
- Provincia di Milano/Cultura, tel.02774063.58/59
p.merisio@provincia.milano.it; m.piccardi@provincia.milano.it
Addetto stampa Assessore, tel. 02/77406386 - f.provera@provincia.milano.it




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