con Barcellona Federica Gianluca Viola Emanuela Rolla
concept, regia e testo: Barcellona Federica
poesia e revisione testo di Stefano Raimondi
aiuto regia: Emanuela Rolla
scenografia: Aline Bozzo
light design: Maurizio Longano
costumi: Francesca Traverso Manandthecity Costigliolo
make-up: Anna Olivieri
Comunicazione/ Ufficio stampa Sabrina Losciale
foto di scena Isabella Verbi Photography
Sponsor by:
douce Patisserie Cafè -Genova
TSTUDIO.TV - Genova
Molto liberamente ispirato a "Casa di Bambola", quest'opera, totalmente riscritta, crea una Nora d'ispirazione ibseniana, appartenente a questo tempo. Nora e Torvald vivono passaggi della loro vita e lo spettatore entra nell'intimità quotidiana di una coppia.
Il dialogo tra Nora e Torvald sottolinea la difficoltà di comprendere le rispettive esigenze, la poca disponibilità ad accettare i bisogni dell'altro e la mancanza di un reale ascolto della realtà. Tutto ciò conduce al conflitto che i personaggi hanno con loro stessi e con l'ambiente. Nora scopre che la sua relazione è fondata su un'illusione ma ancor di più che la sua vita non è autentica. Nasce in lei dunque un forte desiderio di comprendere e conoscersi.
Quindi l'opera è un viaggio nell'identità personale ed amorosa, è un tentativo di far vivere la propria natura.
La bambola umana in scena, proiezione della vita ingabbiata di N, è anche coscienza che emerge attraverso la video camera, specchio di Nora, in diretta in scena.
Davanti alla videocamera -come davanti allo specchio- c'è la vera Nora mentre vive un'introspezione dell'anima a cui lo spettatore si trova ad essere voyeur delle emozioni più vere di Nora, mentre sulla scena scorre la vita normale (superficiale, in senso di ciò che appare) di Nora.
Nora e Torvald si scoprono attraverso drammi estremi, inframmezzati da momenti di parodia capace di suscitare il sorriso amaro che porta alla coscienza un pensiero. Nei momenti più terribili Nora risponde al dolore con la creazione di momenti paralleli, dove lei diventa una "drag queen" e prende coscienza giocando. Nora alla fine rompe lo schema, ed esce dal ruolo per essere qualcosa di vero, generando un'azione che lascerà Torvald in un monologo finale di fronte alla telecamera finalmente in un suo momento privato.




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