L’artista, alla sua prima esposizione con MAD, partecipa anche alla collettiva “Le isole delle donne”, in allestimento a Palazzo M dal 25 aprile all’8 maggio, curata da Fabio D’Achille e Laura De Angelis all’interno della rassegna “Lievito”.
“La passione di Monica Menchella per la pittura risale all’infanzia dell’artista, e viene incentivata dopo aver frequentato un corso di pittura con Carmelo Stuto, dove Monica scopre il legame tra pittura e disegno.
Monica è una fucina di idee che si manifestano dapprima nei bozzetti, schizzi e disegni, da cui trapela una frenesia creativa che viene poi rielaborata nei dipinti, dove l’ispirazione interagisce con un’analisi intellettiva e interiore e un approccio più meditato e ragionato, una metamorfosi dove l’idea viene tradotta e sviluppata in fase di esecuzione, sempre soggetta a una continua revisione e trasformazione da parte dell’artista, che si sofferma sull’osservazione dei propri lavori per capire quando l’opera è finita –caratteristica degli artisti e della problematica sul non finito, del continuo interrogarsi sulle forme, funzionali a trasmettere il messaggio che l’artista vuole proporre al pubblico -.
Schizzi e bozzetti sono parti integranti della sua ricerca, rappresentano la prima tappa, che viene poi interiorizzata e razionalizzata dall’artista nel momento della realizzazione, dove la Menchella seleziona ciò che le è più congeniale per esprimere e divulgare il suo messaggio. Bozzetti e dipinti, dunque, sono concepiti come elementi fondanti dell’arte di Monica, a volte in sinergia gli uni con gli altri, altre come elementi a sé stanti ma sempre funzionali a trasmettere, con diversi mezzi, il mondo dell’artista e la condivisione di questo con il pubblico.
L’universo artistico di Monica è passato da una fase prettamente figurativa a una astratta, o meglio, l’artista raggiunge un connubio tra figurazione e astrazione: dalle sue pennellate corpose e materiche che delineano scenari astratti, si affacciano elementi figurativi; nei suoi lavori incontriamo spesso elementi ovoidali e figure femminili appena abbozzate che costituiscono un rimando al concetto di maternità, protezione, aiuto. Ed è proprio la necessità di aiuto, protezione, la dicotomia tra bene e male, la salvezza interiore, il messaggio che Monica trasmette attraverso la sua Arte, ribadendo il potere terapeutico di questa; messaggio affidato alle forme e alla luce, metafora, quest’ultima, di salvezza, mentre il colore è dettato da una componente più istintiva e spirituale.
Attraverso un sodalizio tra la matericità tecnica e formale e contenuto spirituale, Monica giunge a una sintesi tesa a sottolineare la stretta relazione tra Arte e Vita, fatta, quest’ultima, anche da momenti burrascosi cui segue un desiderio di salvezza, ed è interessante notare come i primi siano resi con motivi orizzontali e grovigli di linee, che, sviluppandosi verso la parte superiore della composizione, lasciano il posto a elementi verticali, interpretabili come punti fermi che offrono una possibilità di risalita, così come gli intrecci e i labirinti segnici si ricompongono in linee morbide che sembrano comunicare il ritrovamento di un percorso da attraversare”. (Laura Cianfarani)
Vernissage mercoledì 29 aprile ore 18,30
A cura di Fabio D’Achille
Sede: Wine bar XXI aprile, Viale XXI aprile - Latina
Orari di apertura: Lunedì – venerdì dalle 6,30 alle 21,00. Sabato dalle 6,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 21,00. Fino al 30 giugno 2015
Info: 393.3242424 – eventi@madarte.it – www.madarte.it
Ingresso libero







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