Le composizioni astratte di Losito presentano un ché, nei meditati accostamenti di colore, invariabilmente calibrati, come del resto nella dialettica di architetture dipinte a metà tra il geometrico e lo spontaneo - germinale, tale da potersi definire “vintage” nei reconditi ma irresistibili richiami all’astratto-concreto, momento particolarissimo e cruciale per l’affermarsi dell’informale in Italia nei primi anni cinquanta.
Sono forse le teorie dei tasselli cromatici, tutti simili ma mai uguali, di forma rettangolare ma dagli spigoli stondati, a stabilire in queste opere l’ambiguità di un perenne e sospeso compromesso visivo; è quel colore steso in pennellate dense sì, ma dove prevale il fluido, fino a produrre un’impressione di vetro trasparente spesso interrotto, come brisé ; sono, infine, i titoli stessi, come nel caso di Donna con due cuori, o Equilibrio, a porci l’interrogativo principale su chi sia e dove stia andando questa originale figura di artista, per la quale potremmo, altrettanto plausibilmente, impiegare il codice interpretativo di un neosurrealismo astratto, sulla scia di quello italiano – l’unico per la verità che mai si sia avuto nel nostro Paese - di “terza generazione”, reclutato dal grande Arturo Schwarz nella Milano del dopoguerra.
Dangelo, Dova, Peverelli, Del Pezzo sono alcuni tra i principali nomi di riferimento, così come, per l’ambito dell’Informale, penso a certe composizioni di Antonio Corpora ancora giovane; l’elenco dei “vintage” d’ispirazione, forse inconsapevole, sarebbe lungo, ma le forme e i colori evanescenti, come di vetro soffiato, inframmezzate da pensieri di linee, o linee di pensieri arabescanti che ne zampillano come vive sorgenti, riconducono all’universo dell’onirico e dell’inconscio.
Se poi usciamo dalle pareti del MadLab, sogno e visione ci vengono assicurati da quelle misteriose e lievissime creature volanti – dalle vaghe fattezze di unicorni – risultanti dall’assemblaggio di larghe maglie elastiche e circolari, danzanti nel vuoto, e di cui Rosy Losito ha popolato e riempito i luoghi espositivi come i luoghi del suo immaginario”.
Marcella Cossu
Direttore Raccolta Manzù
Vernissage: sabato 14 febbraio ore 16,30
A cura di Fabio D’Achille
Interviene Marcella Cossu
Sede: Raccolta Manzù, Via Laurentina Km 32,00 – Ardea (RM)
Orari di apertura: dal martedì al sabato ore 10,30 – 18,30.
Fino al 25 febbraio 2015
Info: 393.3242424 – eventi@madarte.it – www.madarte.it
Ingresso libero









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