Il complesso è stato oggetto qualche anno fa di un importante intervento di documentazione plano-volumetrico realizzato da un’équipe di ricerca dell’Università La Sapienza – progetto diretto da Diego Ronchi - in collaborazione con il Comune di San Felice Circeo, l’Ente Parco Nazionale del Circeo, la Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sono state rinvenute, infatti, tracce di molte strutture sotto i resti della villa, anche detta di Marco Emilio Lepido poiché si ritenne che nella maestosa residenza d’epoca sillana il trumviro vi avesse trascorso il suo esilio fino alla morte, nel 13 avanti Cristo. Tra le strutture rinvenute nel corso della ricerca diretta da Ronchi anche un ipotetico luogo di culto, precedente all’edificazione dell’edificio oggi ancora visibile: la presenza del tempio sarebbe stata avvalorata da una particolare iscrizione saltata fuori durante i rilievi.
“L’artista, faber eclettico ed autoctono propone di aprire una porta tra Arte Contemporanea e Archeologia proprio a San Felice Circeo dove lui è contemporaneo e dove il triumviro Marco Emilio Lepido in esilio ha smesso di esserlo nel 13 a.C. La porta installata su una tela bianca chiede un segno a chi l’attraversa, un’interazione col luogo dell’arte e nell’Area archeologica sembra anch’essa ciò che resta di un luogo. Giovanni Bianchi si propone come scopritore ma anche interprete di un legame identitario che si rivela attraverso il mare che stavolta è ponte e porta del Mito”. (Fabio D’Achille)
Vernissage: lunedì 11 agosto ore 19,00
A cura di: Fabio D’Achille
Sede: Villa Lepido, Area Archeologica dei Quattro Venti, San Felice Circeo - Latina
Orari: visite guidate su prenotazione. Fino al 14 settembre
Info: 393.3242424 - www.madarte.it - eventi@madarte.it





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