“Dopo una lunga e laboriosa ricerca attraversata da diversi stili e modalità d’espressione, Antonella Mamone è gradualmente approdata all’inizio di un nuovo percorso, imperniato sul concetto di spazio, inteso sia come superficie pittorica animata da forme geometriche e astratte, sia, in accezione più ampia, come universo in cui il genere umano occupa solo una parte, almeno per ora. E’ interessante notare come le forme geometriche, a noi più congeniali e immediatamente riconoscibili, sembrino emergere dal supporto pittorico verso lo spettatore, mentre i motivi più astratti seguono un percorso contrario, trasportano cioè l’osservatore all’interno della superficie pittorica e sono più evanescenti, delineati con un segno leggero, come se degli oggetti proiettati nello spazio/universo subiscano una rielaborazione, una metamorfosi che li porta ad astrarli dalla realtà a noi nota verso un mondo per certi versi ancora da esplorare; i cerchi e le spirali sono concepiti quasi come dei buchi neri da cui fuoriesce la materia. Si viene così ad instaurare un rapporto Arte – Scienza: l’artista, per essere definito tale, è colui che osserva la realtà circostante, indaga, s’interroga, la introietta fino ad esprimere le proprie opinioni, idee, ipotesi.
Il concetto centrale di spazio è strettamente legato a quello di tempo: l’oggetto ha un inizio, una fine, subisce un resettamento completo e approda ad una nuova vita, che Antonella immagina come un futuro universo spazio – temporale che forse potrà diventare una rinnovata dimora per il genere umano, ma non necessariamente; l’artista non si pone come rivelatrice di verità assolute o come vate, non può fornire risposte certe. Si manifesta qui la triade Vita/Morte/Vita, che, con un parallelismo kantiano, potremmo definire in termini di tesi/antitesi/sintesi.
Dalla concettualità dello spazio – tempo si giunge a delle mappe che consentono ad Antonella di viaggiare tra i più disparati rami del sapere (filosofico, psicologico, geografico, storico, scientifico) e parametri culturali aventi sempre come base il concetto, l’idea iniziale, che si sviluppa e cresce parimenti all’opera d’arte. Potremmo definire allora Arte concettuale quella dell’artista? Forse, ma sarebbe come ridurre ad una sterile etichetta un criterio e uno stile personalissimo e originale, indipendente dalle categorie e da quanto è già stato fatto da altri. Ravviso piuttosto, nell’arte di Antonella, una sintesi tra Arte concettuale e gestuale: l’idea e il concetto centrale sono espressi con un segno veloce ed istintivo, dove, a mio parere, emerge la rabbia incanalata in grinta e in energia creativa, la passione e il desiderio rivoluzionario di una donna che attraverso la sua arte vuole incidere profondamente sul tessuto sociale”. (Laura Cianfarani)
Vernissage: sabato 14 dicembre ore 19,30
A cura di: Fabio D’Achille
Sede: “I Gufi”, via Isonzo 179 - Latina
Apertura: tutti i giorni dalle 18,00 alle 24,00. Fino al 6 gennaio 2014
Info: 393.3242424 – eventi@madarte.it – www.madarte.it
Ingresso libero





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