Propaganda è una mostra di artefatti digitali realizzati da Carlo Miccio. Le opere esposte sono stampe digitali di vario formato (da 30x40cm a 150x100cm), allestite su telaio in alluminio. Si tratta di rielaborazioni di manifesti di propaganda sovietica del periodo post-rivoluzionario, assemblate digitalmente con materiale legalmente scaricato da Internet. Ma in questo caso, gli slogan originari son stati sostituiti con nuovi messaggi, dove s’invitano le masse ad innamorarsi, a non temere la paura, a reclamare il proprio diritto alla felicità in una società nuova e più giusta. Una società mondo dove chiunque deve essere in grado di esprimere i propri sentimenti, dove si mangia meglio e di più, dove si lavora meglio e di meno. Una società dove si è più felici, realizzati, liberi.
"Un mondo - scrive Beppe Sebaste - che trasforma le contraddizioni in sinonimi, per questo provoca beatitudine, costituito fin dalla radice di ossimori e di rovesciamenti: la propaganda è al servizio della bellezza, e non il contrario. Un mondo in cui l’immaginazione, se Dio vuole, non è “al potere” (non c’è nessun regime di pubblicitari), ma è pura potenza, e concilia la vita coi sogni. Un mondo dove il comunismo non sacrifica né bellezza né poesia, dove forza e lavoro sono valori senza guerra né omofobia; un mondo in cui nessuna generazione “ha dissipato i suoi poeti”, in cui nessuno ha suicidato Majakovskij.
Alla mostra è abbinata un’installazione video, con un filmato di 25 minuti che scorre in loop. Il video è una dichiarazione d’intenti sullo spirito con cui è stato affrontato il lavoro della Propaganda. Attraverso un filo che unisce il dadaismo con la cultura hip hop - e cioè la capacità di campionare materiale pre-esistente e adattarlo in contesti diversi attribuendogli nuovi significati - si arriva a definire natura, storia e caratteristiche del Manifesto Rivoluzionario Bolscevico.
Questo il “Manifesto” della mostra:
Propaganda nasce dal bisogno di parlare di sentimenti alle masse in una forma nuova, colorata e rivoluzionaria. Per farlo abbiamo scelto il linguaggio della Rivoluzione d’Ottobre, così come venne creato e diffuso dall’AgitProp, il Dipartimento per l’Agitazione e la Propaganda voluto da Lenin nel 1919. Il Padre della Rivoluzione nominò gli artisti Ingegneri dell’Anima, e li incaricò d’istruire il popolo al bello, cioè al giusto, cioè al Comunismo. Il più dirompente strumento di quello straordinario sforzo creativo fu la nascita del manifesto rivoluzionario, nato da una visione improntata a un’indomabile fiducia nel futuro e all’eterno ottimismo nelle capacità del popolo in lotta. E così noi oggi. Abbiamo campionato e assemblato immagini e particolari di manifesti AgitProp e sostituito gli slogan con nuovi messaggi, dove s’invitano le masse ad innamorarsi, a non temere la paura, a reclamare il proprio diritto alla felicità in una società nuova e più giusta. Una società dove chiunque deve essere in grado di esprimere i propri sentimenti, dove si mangia meglio e di più, dove si lavora meglio e di meno. Una società dove si è più felici, realizzati, liberi.
VERNISSAGE: Venerdì 22 marzo ore 18,00
A cura di: Fabio D’Achille
SEDE: Libreria Caffetteria Piermario & Co., Via Armellini, 26 - Latina
ORARI: tutti i giorni (tranne lunedì mattina) 9,00 – 13,00/16,00 – 20,00. Fino al 15 aprile 2013
INFO: 393.3242424 – eventi@madarte.it - www.madarte.it http://www.microcolica.com/propaganda/indexx.html
Ingresso libero





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