Partecipa a concorsi di architettura a livello nazionale ed internazionale, unendo l’attività di progettista ed architetto a quella di artista digitale.Alcune sue opere sono presenti in collezioni private italiane ed estere. La ricerca artistica di Liliana Leone si basa sull’esplorazione del limite al quale può tendere l’arte digitale nell’avvicinarsi ad una tecnica pittorica tradizionale, quella dell’acquarello. L’artista osserva la realtà che la circonda negli aspetti che più colpiscono la sua personalità, e in seguito trasforma questi scenari attraverso una personale tecnica di ”pittura digitale”, tendendo a trasfigurare il soggetto iniziale dell’opera fino a sublimare la sua essenza cromatica e luminosa, in un gioco di apparenze e trasparenze. In questo processo creativo, frammenti di paesaggio architetture figure scritte pubblicitarie calligrafie strutture congegni strumenti texture immagine e scrittura sono trasfigurati dal personale segno geometrico che le interpreta, configurandosi in altri livelli percettivi, in una lettura che va al di là della superficie, dentro le pieghe, in zone d’ombra della materia,in una osservazione attenta che vorrebbe rivelare l’essenza atomica del creato.
“….La tecnica pittorica dell’acquerello è utilizzata in maniera inusuale, pixelata, una tecnica originale che mixa l’intervento cromatico con le velature proprie della tecnica fotografica, in un’alchimia caleidoscopica di segni, simboli, frammenti, tracce. Le tele esposte, tutte rigorosamente quadrate, riproducono geometriche esplosioni, reazioni, innesti e mutazioni.I colori sembrano essere racchiusi in triangoli, frammenti precisi e irregolari che vogliono interpretare l’atto creativo del Big Bang.
L’intento di Liliana Leone è di far immaginare al visitatore quella che potrebbe essere una genesi creativa dell’universo.
Se fissata a lungo la tela sembra diventare pop up, in movimento, come in un caleidoscopio irregolare. Le opere in mostra illustrano frammenti, tracce, dettagli, particolari di un tutto troppo ampio per essere visto con un solo colpo d’occhio, ma tanto vasto da essere sempre differente”.













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